La nostra storia
“Bisogna liberare la vita, bisogna liberare la felicità”
Le sorelle francescane “Ancelle del Signore” nascono da un incontro fortuito, nel 1951, tra sorella Domenica e padre Odorico, frate minore cappuccino. Il sogno che sorella Domenica coltivava nel cuore si faceva concretezza. Sentiva continuamente l’anelito di andare verso Dio in un modo nuovo. Da quell’incontro nasce il segno della Provvidenza: essere donne capaci di vivere sull’esempio di Maria, ancella del Signore, donna semplice e coraggiosa, capace di ricevere l’Annuncio ma anche di vivere con i più piccoli e i più poveri.
Da allora le sorelle hanno vissuto insieme facendo fraternità e svolgendo vari lavori per sostenersi: in una lavanderia a Milano, per la Caritas di Bologna, nelle scuole materne a Cassano D’Adda, in missione con i migranti in Francia, nella casa di Spiritualità Abbazia AcquaFredda di Lenno, aiuto ai sacerdoti a Como. Scherzavano tra loro dicendosi: “Bisogna che comperiamo un carrozzone degli zingari così da girovaghi sarà la nostra casa”.
Ed invece nel 1968, in risposta al bisogno di avere una casa stabile per abitare con i bambini affidati alle sorelle dalle famiglie in difficoltà, è arrivata l’opportunità di acquistare la casa di Brunate, oggi Casa dei Tigli. Il bisogno di una casa per i bambini che vivevano con le sorelle era ogni giorno più urgente. Come sempre, se quello che si fa è del bene, la provvidenza si manifesta.
Ecco la “Provvidenza” è venuta in nostro aiuto attraverso un sacerdote della diocesi di Como, don Frigerio Malinverno, che avendo compreso e visto le nostre condizioni (eravamo questuanti, senza casa e senza soldi) ci ha messo a conoscenza della vendita di questa casa. Ma non era una semplice casa: era una villa, l’Albergo Riposo, detto “Casina delle Rose”. I proprietari erano dei fratelli che non volevano saperne di questa villa e tantomeno di questa attività. Invece rappresentava la possibilità concreta di realizzare il sogno di Sorella Domenica e Padre Odorico che, vedendola, hanno pensato: “questa è la casa ideale per i nostri bambini e tutte le persone in difficoltà che incontreremo”.
Accogliere “La Persona”, indifferentemente da ogni razza o religione. Senza sé e senza ma. L’accoglienza è un servizio ricevuto e donato. Chi ci ha dato alla vita ha voluto condividere la realtà del bello, del bene. Questo comporta mettersi in ascolto non di sé ma di chi si ha davanti con tutto ciò che richiede questo poi di conseguenza si sperimenta quanto l’altro ti ridona. Questo è quello che vogliamo realizzare.
Per questo motivo, con non poca fatica le sorelle con l’aiuto di tanti benefattori sono riuscite ad acquistare questa casa. Nel 1972, dopo una sostanziosa ristrutturazione, abbiamo iniziato ad accogliere persone in difficoltà. L’attività era ad ampio raggio: chi bussava era accolto. Sorella Domenica diceva che il povero “E’ il Dio tanto Amato”. Per sostenere economicamente il tutto si accoglievano in soggiorno persone che volevano trascorrere un periodo tranquillo in questi luoghi, studenti di paesi lontani che frequentavano scuole a Como e dipendenti in trasferta che avevano bisogno di alloggio, persone anziane ecc.
Se questi muri parlassero ci racconterebbero tante ma tante vicende, avventure che non basterebbe un libro per raccontarle!
Parallelamente a tutte queste vicende, si intrecciava il cammino per giungere al riconoscimento della Fraternità. Nel 1969 veniva redatto l’atto costitutivo dell’Associazione Laicale Sodalizio Terz’ordine secolare Francescano Ancelle del Signore, seguito dal decreto di Erezione Canonica da parte della Curia Provincializia dei Frati Minori Cappuccini di Milano. Il 30 Aprile 1975, con il Decreto n. 272 del Presidente della Repubblica, avveniva il riconoscimento giuridico civile dell’Associazione e la sua autorizzazione ad accettare donazioni. Il 25 marzo 1988, nella solennità dell’Annunciazione del Signore, il vescovo di Como mons. Teresio Ferraroni firma il decreto di Erezione Canonica dell’Associazione “Sorelle Francescane Ancelle del Signore” in Congregazione Religiosa di diritto diocesano.
Anche l’attività della Casa di Brunate andava via via configurandosi. E’ divenuta dapprima “casa alloggio” e poi nel 2008, dopo una seconda ristrutturazione, “Casa dei Tigli” sede di due comunità educative: Tiglio Giallo per il nucleo mamma-bambino e Tiglio Rosso per i bambini. Nell’estate 2019, dopo un intervento di manutenzione straordinaria, si è ricavato al suo interno un monolocale “casa di Giò” che, insieme a due appartamenti esterni “casa di Ersi” e “casa di Rico”, vuole essere una nuova opportunità per avviare ad una vita autonoma le persone accolte dalle Sorelle.
Alcune testimonianze
delle Sorelle Francescane…
“La nostra comunità è nata nel 1953, io non ero ancora nata; un gruppo di laiche ha deciso di vivere insieme per aiutare chi aveva bisogno. E’ nel 1988 che siamo diventate congregazione religiosa. Abbiamo proprio una nostra Regola scritta, che dobbiamo rispettare.
Prima eravamo in un bel gruppo; c’erano spesso difficoltà, a volte ci scoraggiavamo e ci chiedevamo se fosse il caso di andare avanti. Allora un giorno Padre Odorico – il nostro padre spirituale – è andato da Padre Pio per fargli visita e chiedergli consiglio. Mi ricordo che al suo ritorno ci aveva raccontato che Padre Pio l’aveva avvicinato a sé, gli aveva posto le mani sulla testa dicendo: “Andate avanti, non vi preoccupate”. E così siamo rimaste qui, ci abbiamo creduto.”
“Sono una sorella francescana Ancella del Signore. La Casa dei Tigli si trova all’interno della nostra realtà; come francescana e mariana, seguo la spiritualità di Francesco di Assisi e Maria di Nazareth. Per Francesco ogni frate era una Madre, una Sorella e un Fratello.
Madre: colei che prega in silenzio, ascolta e ti accoglie, dialoga e si dona, si mette a disposizione, dà senza pretendere nulla in cambio, genera amore, gratitudine, si offre, accompagna senza essere invadente, ricomincia ogni giorno con perseveranza, fa sempre le stesse cose, anche se sono noiose; le fa con piacere perché rende i suoi cari felici. La mamma ti aspetta sempre, perché ama.
Quando accogliamo un bambino cerchiamo di essere disponibili: far le coccole, aver pazienza, dare coraggio, sostenere; ma anche dire dei “no”, rimproverare, ammonire, dire sempre la verità.
La fatica più grossa è lasciare andare, lasciare che i figli possano prendere la propria strada, anche se sbagliata.
Sorella, Fratello: ha tempo per te, ascolta, ti aiuta a verificare te stesso, ti accompagna, ti accoglie per quello che sei e non vuole cambiarti. Nei momenti più faticosi legge la propria e la tua storia, e con serenità, alla luce della fede, ti sostiene per accettarla. Una sorella, un fratello si arrabbia, ma ti è vicino; crede in te.
Io sono un po’ Sorella, Fratello, Madre per le persone che incontro.”
degli educatori…
“Questa bella e profonda esperienza mi ha permesso di crescere, sia professionalmente che come persona. Penso che la cosa più bella che mi dona la vita di comunità è vivere la quotidianità con i bimbi; infatti sono stati per me, e sono tuttora, esempi di volontà e ogni giorno me ne donano un pezzettino. A loro sono sicuramente debitrice di gioia e con loro ho imparato che il dolore si può trasformare in energia. Con loro ho scoperto cosa significa dare vita a dei legami che rimangono indelebili nel tempo, nonostante la vita ponga una distanza fisica. Infatti porto nel cuore ognuno di loro.”
“Compito dell’educatore è quello di offrire ai bambini che vivono in comunità una quotidianità educativa che solitamente è presente in tutte le famiglie, però loro non l’hanno trovato nella loro famiglia d’origine. Quindi è una quotidianità che li aiuta a vivere serenamente e a diventare autonomi nella vita di tutti i giorni.”
La nostra casa
La Casa dei Tigli è immersa nel verde, circondata da un ampio parco, dove si può giocare, passeggiare, trascorrere piacevoli momenti di convivialità e sperimentarsi nella coltivazione di orti, con il costante aiuto dei volontari che mettono a servizio le loro conoscenze con spirito di altruismo e solidarietà, facendo crescere negli ospiti della Casa amore e rispetto per la natura.
Il pian terreno ed il primo piano sono riservati alla comunità mamma-bambino e all’alloggio per l’autonomia; il secondo piano è occupato dalla comunità minori e l’ultimo dalle sorelle francescane. Gli ambienti sono accoglienti e trasmettono calore e senso di “casa”, facendo sentire bambini, ragazzi e mamme a loro agio.
Le stanze appaiono “vissute”, grazie alla personalizzazione degli spazi con cartelloni, ornamenti e oggetti creati dagli ospiti con l’aiuto di operatori e volontari.
La struttura è dotata di una piccola stanza per la psicomotricità e di uno spazio neutro, con accesso autonomo, destinato alle visite dei parenti e dotato di specchio unidirezionale per l’osservazione degli incontri, se disposto dal decreto del Tribunale.